Ogni anno in Svizzera vengono abbandonate più di 2.000 aziende agricole. Spesso gli edifici rimangono inutilizzati (CVP-Mo 11.3285). La ristrutturazione o la conversione degli edifici più vecchi in abitazioni non è sempre possibile a causa delle restrizioni federali sulla conservazione dei paesaggi culturali. Ci si chiede quale sia l'utilità di un edificio mezzo diroccato su un pianeta che sta diventando inabitabile a causa del riscaldamento globale.

La riconversione dell'inutilizzato Maiensäss di Gstaad da parte di Gabriela Matti dimostra che gli edifici tradizionali possono essere ben combinati con le tecnologie più recenti. Una ristrutturazione completa ha trasformato la casa in legno, inutilizzata e non riscaldata, in un moderno edificio ad alta efficienza energetica che non ha perso nulla del suo "fascino antico".

Un impianto fotovoltaico omogeneo da 32 kW è stato integrato in modo esemplare sul tetto a falde zoppo. Produce ogni anno oltre 27.000 kWh di elettricità solare priva di CO2. Questo copre il 154% del fabbisogno energetico totale della casa unifamiliare, pari a 17.600 kWh/anno. Con un surplus di energia solare di 9'500 kWh/a, sei veicoli elettrici potrebbero percorrere ciascuno oltre 12'000 km senza emissioni di CO2 all'anno. L'indice energetico di 84 kWh/m2a è relativamente alto, il che indica valori di isolamento non ottimali. Tuttavia, era nell'interesse di tutte le parti non coprire le pareti originali con un isolamento termico esterno. In questo modo è stato possibile mantenere il carattere originale dell'edificio. Il PlusEnergie-EFH Matti dimostra quindi in modo esemplare come edifici agricoli tradizionali ma inutilizzati possano essere utilizzati in modo sensato per rispettare l'Accordo sul clima di Parigi senza deturpare il paesaggio urbano. (Testo: Premio solare svizzero 2019)

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